Casa Editrice «La Cucina Italiana», Milano, Maggio 1972. N. 5. Buono stato.

Casa Editrice «La Cucina Italiana», Milano, Agosto 1972. N. 8. Buono stato.

Stabilimento G. Carnesecchi e Figli, Firenze, 1913. In 8vo grande, pp. XII con indice, 299 + 2, testatine illustrate a ogni inizio di capitolo, ill. incise in b/n n. t., leg. in tela blu con semplice autore e titolo impressi in oro. Oltre alle specie…leggi tutto ittiche sono descritti i principali tipi di pesca e le relative strumentazioni. Inoltre una sezione è tutta dedicata alle “Istruzioni e ricette culinarie” 8da p. 178 a p. 207), dove sono elencate numerose ricette tipiche di piatti di mare. Esemplare allentato e con alcune fioriture ma ben conservato tutto l'interno. leggi meno

Aldo Martello Editore, Milano, 1971. Prefazione di Marceu Crespin. In 8vo, pp. 268 + 1 di Indice, bross. edit. in carta con ali e ill. al piatto ant., tipicamente illustrato a colori secondo la tendenza di quegli anni. Un ottimo e molto ben fatto manuale…leggi tutto per la corretta dieta alimentare di chi pratica sport. Ottimo stato. leggi meno

Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1975. In 4to lungo, pp. 599 (con Indici), riccamente illustrato in colore, leg. in t. percallina rossa con impressioni oro al piatto e al dorso con sovrac. in carta lucida ill. in colore. Completo della la carta…leggi tutto stradale d’Italia nella sua apposita tasca in carta bianca. Bello e ottimamente conservato. leggi meno

Parigi, E. Dentu, 1888, terza edizione. Due tomi in due grandi volumi in 4to. Primo tomo: occhietto, antiporta incisa (pl. 1), front., pp. (2) di Dedicataria (opera dedicata al Re e alla Regina di Prussia), LXIV (Prefazioni e Menus), pp. 431. Secondo…leggi tutto tomo: occhietto, front., pp. 491. Opera illustrata con 77 tavole incise su acciaio in b/n f. t. a pagina intera, contropiatti e fogli di guardia in carta marmorizzata, legature con piatti in percallina e dorso in pelle a nervi, autori, titolo e fregi in oro. Uno dei più importanti trattati sulla cucina moderna, centinaia le ricette accompagnate dalle splendide tavole illustrative. Fisiologiche fioriture anche dovute al tipo di carta, nell'insieme buoni esemplari. leggi meno

S. d. (ma 1977). Depliant in 8vo grande, pp. 14 con l’elenco di vini dell’azienda e relativi prezzi dell’epoca, bross. in carta ill. al piatto con il “Castello di Grinzane” in Provincia d’Alba (appartenente al Marchese Michele Benso di Cavour). Ottimo stato..

Edizioni Frate Indovino Perugia, Luglio 1965. In 8vo, pp. 511 (con Indici), ill. in colore, leg.in t. tela verdina con fini scritte in bordaeau, sovrac. in carta ill. Mancanze alla sola sovrac., molto buono l'interno.

Ristampa anastatica in due tomi del trattato di Antonio Latini, stampato a Napoli nel 1694. L'opera comprende una terza pubblicazione che contiene il testo critico di Zeffiro Ciuffoletti. Scrive Emilio Faccioli: “Sullo scorcio del secolo XVII Lo scalco…leggi tutto alla moderna del marchigiano Antonio Latini sembra segnare la fine dell’egemonia esercitata dalla letteratura gastronomica italiana e quasi rappresenta, per una oscura consapevolezza dell’autore il tentativo di fornire il compendio ultimo di quanto era stato scritto in precedenza in materia di cucina”. Lo scalco è il Maestro di conviti, persona comandante a tutte le altre, ai vertici della gerarchia nelle Corti e specialmente nella Corte pontificia, tanto è vero che “viene esercitato questo ufficio da i più nobili e degni cavalieri”. Astuccio e brossure in carta. La copia anastatica è stata stampata a partire da un esemplare con marginali aloni di umido e pertanto ne riporta traccia. Astuccio con difetti ma molto buono lo stato di conservazione dell'insieme. leggi meno

Arti Grafiche G. Giandoni, Lodi, 1925. In 4to, pp. (6) (incluso il front.), 84, (4) (con in fine due pagine di pubblicità con le “Ditte più Raccomandate per la costruzione di Cremerie”), prefazione del Prof. Giuseppe Fascetti, mm. ill. e tabelle in b/n…leggi tutto n. t. bross. orig. in carta beige con titolo in rosso, firma di appartenenza privata al piatto. Sulla fine del 1920, la Società Casearia Cremasca di Crema convertì il suo Burrificio Sociale in Cremeria per ottenere burri più fini e più omogenei. Non comune. Buona conservazione. leggi meno