Cartografia extraeuropea / Africa
HOMANN, IO. BAPTISTA.
Imperium Turcicum in Europa, Asia et Africa Regiones.
Norimberga, 1737. Incisione in rame all'acquaforte, coeva coloritura a mano, cm 51 x 61 circa (il foglio) più margini. Ricco cartiglio in basso a sinistra, con figure di schiavi, mendicanti, santi, studiosi e guerrieri. Esemplare rifilato ai margini superiore e inferiore, sciupature agli estremi della brachetta (visibile al superiore), bella e vivace coloritura, nell'insieme buono stato di conservazione.
Codice articolo 6165
€ 420,00

JANSONIUS, JOHANNES.
Insulae de Cabo Verde Olim Hesperides sive Gorgades.
Peter Schenk & Gerard Valk, Amsterdam, 1700 circa. Incisione in rame all'acquaforte, coloritura d'epoca (ritoccata successivamente in alcuni punti), cm 44,5 x 55,8 (alla lastra), cm 48 x 57 circa (il foglio), testo latino al verso. Alcune riparazioni visibili al verso del foglio, imperfezioni ai margini (piccoli strappi riparati) e alla brachetta centrale, margini leggermente rifilati ma presente la battuta della lastra su tutti i lati, una leggera patina di sporco, piacevole coloritura, nell'insieme buono stato di conservazione. L'arcipelago di Capo Verde si trova nell'Oceano Atlantico, al largo della costa occidentale dell'Africa, di cui fa parte. Si contano dieci isole maggiori e cinque isole minori, suddivise in due gruppi: le Ilhas do Barlavento (“isole sopravento”) a nord e le “Ilhas do “Sotavento” (“isole sottovento”) a sud; a queste si aggiungono un certo numero di isolotti di piccole dimensioni. Il gruppo delle Barlavento è composto di sei isole: quattro a ovest, più fertili (Santo Antão, São Vicente, Santa Luzia e São Nicolau ) e due a est, sostanzialmente desertiche (Sal e Bona Vista). Le Sotavento sono: Maio, Santiago, Fogo e Brava; sempre alle Sotavento appartiene un arcipelago di isolotti chiamato Ilhéus Secos; l'unica isola disabitata è Santa Luzia.
Codice articolo 10012
€ 350,00

ORTELIUS, ABRAHAM (ORTELIO, ABRAMO).
Presbiteri Iohannis sive Abissinorum Imperii Descriptio.
Tratta dal “Theatrum Orbis Terrarum” (Anversa, 1570 / 1603 circa), incisione in rame all’acquaforte in tarda tiratura di incerta qualifica temporale, coloritura a mano, cm 38 x 44,5 circa (alla lastra) più margini bianchi, foglio privo di testo al verso, dedica al re biblico Davide in alto a sinistra, sopra lo stemma del prete Giovanni, elefanti e altre figure adornano la mappa. Si tratta della decorativa mappa relativa all’immaginario regno di Prete Giovanni (Prester John), re monarca di un leggendario regno cristiano in Oriente, qui identificato con l’Abissinia. Questa figura appare nelle tradizioni storico - geografiche del Medioevo, nelle cronache e nelle tradizioni europee dal XII al XVII secolo, e tradizione storica vuole che, conducendo una tenace guerra contro i musulmani infedeli, gli stessi crociati sperassero in Prete Giovanni che si unisse all’ Occidente cristiano e nella protezione della Terra Santa minata dagli islamici. Si presume che Giovanni discendesse da David o in alcune tradizioni, dai Tre Magi, si diceva che governasse una nazione cristiana nestoriana persa in mezzo ai musulmani e ai pagani d'Oriente. Credendo che fosse da qualche parte in Medio Oriente, papa Alessandro III inviò a Giovanni una lettera nel 1177 pregandolo di aiutarlo contro i mongoli, ma il suo messaggero non tornò mai più. Quando Polo e altri viaggiatori aprirono l'Oriente senza trovarlo, il regno di Prete Giovanni si ritirò nell'ignoto. Sebbene le mappe di Waldseemüller del 1507 lo collochino in India, Fries lo trasferì in Africa nel 1522. Alla fine gli esploratori portoghesi si convinsero di averlo trovato in Etiopia (alias Abissini) dove risiede su questa mappa. I tratti caratteristici e leggendari del Padre Gianni (la sua grandissima ricchezza di metalli preziosi e gemme; il fatto che il suo paese si trovasse agli estremi confini del mondo - nell'epopea cavalleresca si arriverà ai margini del Paradiso Terrestre, dato accettato dallo stesso Ariosto; l'inimicizia con i musulmani suoi contermini e quindi la possibilità di un’alleanza con gli stati cristiani di Occidente), nella tradizione sono abbastanza vaghi e imprecisi, e si spiega perciò come anche la collocazione geografica del regno sia rimasta per lungo tempo molto indeterminata, tra Asia e Africa, incertezza favorita dall’ambiguo significato delle denominazioni di India ed Etiopia nella geografia medievale. Quelli che cercarono il Padre in Africa giunsero a identificarlo con principi della Nubia cristiana o con il sovrano dell’Etiopia, finché che quest'ultima identificazione divenne prevalente a partire dal XIV secolo. Ecco quindi che iniziati i contatti diretti fra Etiopia e mondo occidentale, la figura del Padre venne definitivamente fissata in Etiopia con quella del monarca etiope. Sarà dunque verso questo stato cristiano dell’Africa che si rivolgerà l'attenzione dell’Europa che desiderava entrare in relazione col monarca orientale. Il “Theatrum Orbis Terrarum” è considerato il primo vero “atlante” moderno. Pubblicato in sette lingue e in trentasei edizioni, rappresentò il lavoro più avanzato in ambito cartografico. Ortelius vi raccolse il sapere geografico e cartografico del suo tempo, realizzando centoquarantasette carte incise che resero l’immagine del mondo allora conosciuto. Nel 1570 Ortelius ottenne il “Privilegio”, ovvero una sorta di diritto d'autore che impediva ad altri cartografi di pubblicare i propri lavori. Dal 1598 al 1612 le edizioni postume del “Theatrum” furono realizzate dal suo collaboratore Johannes Baptiste Vrients. Ortelius fu anche il primo a citare le fonti, menzionando i nomi dei cartografi nel “catalogus auctorum”. Patina e ingiallimento ai margini, tenue coloritura, comunque in buono stato di conservazione. € 150 1000 fosse stata buona - prezzo messo un po’ a caso, da rivedere - a gennaio 2022 ce n’è solo una di Barry Laurence Rudermann a 1200 dollari che corrispondono in questo momento a circa 1000 euroe a luglio 23 vedo ce l'ha anche Ex Libris a 1200 su MareM - dopo Mantova maggio ‘24 dove l’ha vista anche Paolo Rambaldi (mi aveva chiamata per dire se gliela portavo ma poi lì per lì guardandola bene ha convenuto che avevo ragione e abbiamo anche fatto caso che non ha testo la verso) la considero proprio come decorativa e l’abbasso a 150 2. (9707) (Europa Orientale, Russia, Moscovia, Tartaria). ORTELIUS, ABRAHAM (ORTELIO, ABRAMO). Russiae Moscoviae et Tartariae Descriptio. Tratta dal “Theatrum Orbis Terrarum” (Anversa, 1570 circa), incisione in rame all’acquaforte in tarda tiratura del ventesimo secolo con coloritura a mano, cm 36,5 x 45,5 circa (alla lastra) più margini bianchi. Si tratta di una decorativa mappa basata, come espressamente dichiarato nel cartiglio, sul lavoro di Anthony Jenkinson, il quale compì diversi viaggi in Russia tra il 1559 e il 1567, le cui mappe furono realizzate sulla base delle proprie osservazioni e il cui lavoro fu edito a Londra nel 1562. La mappa si presenta ricca di cartigli, con testi di carattere storico ed etnografico. La arricchiscono numerose vignette che raffigurano indigeni, animali e scene mitologiche. Il “Theatrum Orbis Terrarum” è considerato il primo vero “atlante” moderno. Pubblicato in sette lingue e in trentasei edizioni, rappresentò il lavoro più avanzato in ambito cartografico. Ortelius vi raccolse il sapere geografico e cartografico del suo tempo, realizzando centoquarantasette carte incise che resero l’immagine del mondo allora conosciuto. Nel 1570 Ortelius ottenne il “Privilegio”, ovvero una sorta di diritto d'autore che impediva ad altri cartografi di pubblicare i propri lavori. Dal 1598 al 1612 le edizioni postume del “Theatrum” furono realizzate dal suo collaboratore Johannes Baptiste Vrients. Ortelius fu anche il primo a citare le fonti, menzionando i nomi dei cartografi nel “catalogus auctorum”. Patina e ingiallimento ai margini, tenue coloritura, stato di conservazione accettabile.
Codice articolo 9708
€ 150,00

ROELANDSZ, J. VAN WIJK - OOMKENS, J. ZOON – JAEGER, J.
Afrika.
Groningen, 1850 circa. Incisione su acciaio, confini in colore d'epoca, cm 57,5 x 67,5 (il foglio). Buona conservazione.
Codice articolo 3326
€ 130,00

SANTINI, PAOLO.
Nuove Guinée. Carte de la Guinée contenant les Isles du Cap Verd, le Senegal, la Côte de Guinée proprement dite, les Royaumes de Loango, Congo, Angola, et Bengala. Avec les Pays voisins autant qu ils sont connus.
M. Remondini, Venezia, 1784. Dall' “Atlas Universel dressé sur des Meillieures Cartes Modernes”, incisione in rame, confini in colore d'epoca, cm 46 x 62 (alla lastra) più margini. Cartiglio sulla parte sinistra e sotto, in grande riquadro, la “Cote d'Or” par le S.t D'Anville. Redatta sulla cartografia di Bonne (1779), mappa della costa africana sud - occidentale, dalla Guinea al Congo. Paolo Santini, editore veneziano di opere cartografiche e cartografo lui stesso, è noto per il suo “Atlas Universel”. Una leggera abrasione al centro, peraltro in margini e in buono stato di conservazione.
Codice articolo 5461
€ 220,00

ZATTA, ANTONIO.
La Guinea Occidentale che contiene le Isole di Capo Verde, il Senegal, la Costa Propriamente detta della Guinea.
Venezia, presso Antonio Zatta e Figli, 1794. Tratta dal tomo secondo de “Raccolta di tutti i viaggi fatti intorno al mondo da diverse nazioni dell'Europa. Compilata in francese dal Signor Berenger. Tradotta in italiano, ricorretta, ed accresciuta di note interessanti, di Carte geografiche, animali etc.” incisione in rame all'acquaforte con confini in colore d'epoca, cm 36 x 47 (il foglio). Le pieghe presenti sono editoriali, carta fresca e in ottimo stato di conservazione. La carta si presenta ancora attaccata al volume (Jean Pierre Berenger, pp. 303 + alcune tavole in colore d'epoca, bross. orig. con piatti rivestiti in carta in stile “remondiniano” e dorso in pelle). Molto buono lo stato di conservazione dell'insieme. Antonio Zatta (Venezia, 1722 – Venezia, 1804) fu uno dei più importanti editori di carte geografiche della seconda metà del Settecento e la sua opera più importante è l’ “Atlas Novissimus”, pubblicato tra il 1775 e il 1789. La sua opera, per quanto tarda rispetto alle ormai avanzate rappresentazioni cartografiche, rappresenta un importante punto di passaggio tra la cartografia antica e moderna, risolvendosi in una più attenta accuratezza del dettaglio geografico rispetto a quello estetico e decorativo, che era stato proprio della cartografia francese e più in generale un po’ di tutta l’epoca precedente.
Codice articolo 9922
€ 180,00